Oggi, nell’avviamento organizzativo delle Comunità, si apre una possibilità nuova: realizzare l’innovazione in maniera pianificata e integrata, massimizzare i benefici utilizzando l’intera gamma delle opportunità tecnologiche, capitalizzando quindi i vantaggi della loro integrazione.
Il lavoro si arricchisce quindi di una nuova di una nuova dimensione, il Piano ICT della Comunità, che fa di essa non solo il cantiere di una nuova capacità di governo del territorio, ma anche il laboratorio di una nuova generazione di amministrazioni pubbliche, capaci di usare pienamente la tecnologia digitale.
E forse, proprio come avviene oggi tra i nativi digitali e le generazioni precedenti, in cui la trasmissione delle conoscenze e delle pratiche d’uso avviene dai più giovani ai più anziani, anche le esperienze delle nuove amministrazioni “native digitali” potranno essere utili a superare qualche ostacolo e a rendere più rapido il processo di rinnovamento nelle amministrazioni già esistenti, anche di quelle più grandi e complesse.
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